
Nel dicembre del 2019, hanno avuto inizio le attività del gasdotto Power of Siberia. Il gas è trasportato dai giacimenti russi in Yakuzia, fino al confine con la Cina e al momento della sua inaugurazione ha rappresentato un netto salto di qualità nei rapporti Cina – Russia.
Con questo accordo, i due paesi hanno rinsaldato i propri legami e approfondito la collaborazione come alternativa allo strapotere statunitense e europeo. Il mercato cinese costituisce non solo una valida alternativa per le esportazioni russe, ma anche una grande opportunità per il futuro della Siberia e dell’Estremo Oriente russo.
Le autorità russe puntano molto su questa regione come risorse economica e demografica per il paese. L’integrazione della Siberia e del porto di Vladivostok nell’area di sviluppo del Pacifico è uno degli obiettivi strategici della Russia.
Nuova l’approvazione anche dell’estensione del gasdotto Power of Siberia 2 che collegherà i giacimenti più a Nord, lungo il Mare Artico, col confine cinese, aumentando ulteriormente la fornitura energetica al paese asiatico. Il nuovo progetto passerà attraverso la Mongolia, coinvolgendo i tre giganti asiatici, in un grande ridisegno della geopolitica energetica.
Mentre l’Unione Europea rischia di rimanere al buio e al freddo nell’inverno a cavallo tra il 2021 e il 2022, i due colossi dell’energia e dell’industria mondiale collaborano alla creazione di un nuovo ordine di stabilità e collaborazione. I due paesi rinverdendo la storica amicizia, che legava un tempo Unione Sovietica e Repubblica Popolare Cinese, proseguono nella costruzione di un mondo multipolare di pace per il benessere di tutti i popoli del mondo.